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All’ospedale n. 238 lavorò anche per alcuni mesi (fino a metà maggio 1916) Adalgisa Angelini di Torre Sabina; poi trasferita in montagna, a Piano d’Arta nell’ospedale da campo n. 96. Da febbraio 1917 passò all’ospedale
Romana, infermiera volontaria della CRI, seguì il primo corso d’infermiera a Roma nel 1908 e nello stesso anno venne incaricata di organizzare i soccorsi per il terremoto di Messina. Prestò poi servizio sulla nave-ospedale Menfi
Ancora all’ospedale n. 8 lavorarono anche le infermiere sorelle Gina e Lina Bonacorsi, figlie di un medico di Cremona. In particolare Lina, che dal 1 dicembre 1915 lavorò anche nel laboratorio batteriologico, è ricordata nel
Ancora all’ospedale n. 8 lavorarono anche le infermiere sorelle Gina e Lina Bonacorsi, figlie di un medico di Cremona. In particolare Lina, che dal 1 dicembre 1915 lavorò anche nel laboratorio batteriologico, è ricordata nel
Da settembre 1915 e fino a Caporetto, la “cabina di regia” del minuscolo esercito delle infermiere volontarie della Croce rossa trovò sede a San Giorgio di Nogaro, nella villa di proprietà dell’ammiraglio Ciro Canciani: un’antica
All’ospedale n. 34 (Palazzat) lavorò da settembre fino a dicembre 1916 Elsa Dallolio (1890_) figlia del generale Alfredo, personalità di spicco del mondo culturale italiano, intrattenne rapporti amichevoli con Gaetano Salvemini, Umberto Zanotti-Bianco; ebbe inoltre
All’ospedale n. 8 lavorava l’ infermiera Ketty De Fontana di Novara, avrà una medaglia di bronzo per essere rimasta il 4 giugno 1917 accanto ai suoi pazienti all’ospedale di Cormons bombardato (il 6 ottobre 1916
Nata a Parma nel 1889 e diplomata infermiera nel 1913, fu al fronte, sui treni-ospedale e nel dopoguerra a Pola, per assistere la popolazione del luogo. Figlia dell’ammiraglio Alberto del Bono, ministro della Marina dal
Forse la figura più intensa fra le crocerossine che popolarono gli ospedali di San Giorgio fu Marianna Denti di Piraino (1874-1944), singolare figura di donna energica e coraggiosa, che racconterà di sé nel 1935 nell’autobiografia
Costanza Faà di Bruno aveva sposato il conte Alvise Nicolò Mocenigo, grande proprietario terriero veneto, il cui avo omonimo aveva fondato nel Settecento il centro ‘ideale’ di Alvisopoli, secondo un utopistico disegno urbanistico e bonificando
A Villanova di San Giorgio (ospedale n. 16) operò un’infermiera bolognese, Natalina Farella, veterana del terremoto della Marsica che stette dal 26 aprile al 1 settembre 1916 per poi passare nel 1917 al n. 3
Fu chiamata dalla duchessa d’Aosta appena nominata Ispettrice generale delle Dame Infermiere di CRI far parte del Direttivo, assieme alla duchessa Maria Caffarelli, alla contessa Gianna Galli della Loggia (tutte dame di Palazzo di Elena)
All’ospedale n. 39 (scuole elementari di San Giorgio) operò per circa due mesi (settembre/ottobre 1916) l’infermiera Antonia Goltara ventiquatrenne al momento del suo primo servizio in guerra, milanese, aveva cominciato il corso per infermiere volontarie
Le prime infermiere inviate in zona di guerra, Lydia Tesio e la marchesa Alberta Marazzani Visconti (che fu poi anche all’ospedale n. 238 di San Giorgio) entrarono in servizio all’ospedale militare n. 071 di Palmanova
In servizio presso l’ospedale di guerra n. 8 nella frazione di Chiarisacco, dove erano allora in cura «due malati di tifo molto gravi». In seguito, il 28 gennaio 1916 lo stesso diario, accanto a Bianca
Elodia Morteani, udinese, aveva avuto nel novembre 1915 una medaglia di bronzo per essere rimasta nello stesso ospedale n. 16 sotto un bombardamento, assieme a Elena Rietti, crocerossina di Firenze, che ebbe la medaglia con
Carla Pages era infermiera volontaria fin dal 1907 e nelle prime settimane di guerra aveva prestato servizio sul treno-ospedale della Marina a Brindisi e poi su quelli che dal fronte portavano i feriti negli ospedali
Elodia Morteani, udinese, aveva avuto nel novembre 1915 una medaglia di bronzo per essere rimasta nello stesso ospedale n. 16 sotto un bombardamento, assieme a Elena Rietti, crocerossina di Firenze, che ebbe la medaglia con
Le prime infermiere inviate in zona di guerra, Lydia Tesio e la marchesa Alberta Marazzani Visconti (che fu poi anche all’ospedale n. 238 di San Giorgio) entrarono in servizio all’ospedale militare n. 071 di Palmanova
Anche Artemisia Zuccarini era una “veterana”; romana, aveva iniziato durante il terremoto di Messina nel 1908 e nel giugno 1915 aveva assistito i feriti nel treno ospedale n. 21, fino a settembre, quando la duchessa