Pietro Marogna

Pietro Marogna (1875-1950), come molti giovani della borghesia sarda, dopo l’Unità italiana, fu inviato nel Continente a «italianizzarsi». Compiuti gli studi medi a Bologna, s’iscrisse a Medicina e chirurgia all’Università di Firenze, sede di eccellenza nel panorama universitario del tempo. Nel 1897 interruppe gli studi per unirsi alla legione, comandata da Ricciotti Garibaldi e partecipare da volontario alla guerra che i Greci stavano combattendo contro i Turchi. Fu ferito durante un combattimento, ricevendo l’encomio dallo stesso Garibaldi. Si laureò nel 1900 e, nonostante gli inviti dei maestri a restare nell’Ateneo fiorentino, preferì «farsi le ossa» dapprima nella condotta medica di San Costanzo nelle Marche e poi, per nove anni a Gergei, paese molto povero della sua Sardegna.

Nel 1910 lasciò la Sardegna per trasferirsi a Milano, dove conseguì la nomina di assistente chirurgo presso l’Ospedale Maggiore, e poi a Genova con l’incarico di aiuto. Autore ormai di molte pubblicazioni, nel 1914 fu abilitato alla libera docenza in Patologia speciale chirurgica. A quest’altezza cronologica risale l’incontro forse più importante: quello con Giuseppe Tusini, allora direttore della Clinica chirurgica di Pisa, con il quale Marogna iniziò la carriera universitaria come assistente, in una profonda sintonia affettiva e d’intenti, che li accompagnò per sempre.

Marogna partecipò al primo conflitto mondiale come maggiore medico di Croce Rossa; nel febbraio 1916 Tusini lo volle accanto a sé come aiuto di Clinica chirurgica generale e Medicina operatoria nei corsi universitari accelerati. Fu inoltre docente di Medicina operatoria nella spartana «auletta» di legno di San Giorgio di Nogaro. Lo spiccato senso del dovere e la dedizione al proprio lavoro gli valsero la promozione a maggiore. Rifiutò, invece, alla stregua del maestro Tusini, la medaglia d’argento, asserendo che: «non si possono accettare ricompense per aver fatto il proprio dovere».

Nel 1924 fu nominato professore straordinario di Patologia chirurgica presso l’Ateneo sassarese, del quale diresse anche la Clinica chirurgica, per poi trasferirsi all’Università di Modena dove conseguì l’ordinariato. Rientrato in Sardegna, ricoprì importanti cattedre nell’Ateneo turritano; dal 1932 al 1935 fu rettore dell’Università di Sassari. Scaduto il proprio mandato, nel 1936 Marogna si trasferì nuovamente a Modena, per rientrare nel novembre del 1947 a Sassari come professore fuori ruolo.

Marogna si spense a Roma il 5 aprile 1950. In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 1950-51 il rettore dell’Università di Sassari, Antonio Segni (che nel maggio 1962 sarebbe diventato il quarto Presidente della Repubblica), ricordò il «geniale e vivacissimo ingegno, la profonda cultura e lo spirito di intransigente onestà» del suo predecessore, che dipinse come efficacissimo oratore, abile chirurgo e apprezzato scienziato.

 

Struttura di provenienza
Università Università di Modena
Ruolo Assistente
Ruolo in Castrense
Inizio periodo 14 Febbraio 1916
Fine periodo 31 Marzo 1917
Anno di insegnamento I anno - Corsi accelerati di medicina e chirurgia in zona di guerraII anno - Università Castrense - sezione staccata dell'Università di Padova
Disciplina di insegnamento Clinica chirurgica generale e medicina operatoria
Ruolo Aiuto
Organo di appartenenza Croce Rossa
Grado militare Maggiore